22.1.07

Come vengono le idee? A.M.Testa

Come vengono le idee?
di Anna Maria Testa *

Ebbene: non lo so.
Esistono svariati manuali pieni di sensati suggerimenti del tipo “se volete trovare una soluzione, cercate di capire bene qual è il problema e poi dormiteci sopra”. Ci sono numerosi testi teorici che analizzano lo svilupparsi del processo creativo, ma ricostruendolo a posteriori. E sono state compiute molte ricerche sperimentali su gruppi di individui (c'è chi ha lavorato con gli scimpanzè e chi con i poeti) posti di fronte a un problema qualsiasi: raggiungere un casco di banane collocato troppo in alto, o scrivere una poesia traendo ispirazione da un paesaggio montano.

Già negli anni venti si è teorizzato che il processo creativo si sviluppa attraverso quattro fasi: preparazione (raccolta dei dati, e prima ancora delle necessarie conoscenze tecniche o scientifiche), incubazione (significa prendere confidenza con i dati, non necessariamente pensandoci sopra di continuo), illuminazione (l'improvviso apparire di una soluzione, spesso completamente diversa da tutte quelle considerate in precedenza) e verifica (la formalizzazione definitiva).

Il momento dell'illuminazione ha un nome: insight . E non è un nome appartenente alla terminologia pubblicitaria, ma a quella psicologica e psicanalitica. Rubo la definizione a Hilgard:

"Insight: 1) Negli esperimenti di soluzione di problemi, la percezione dei rapporti che conduce alla soluzione. Tale soluzione può essere prontamente riprodotta ad una nuova presentazione del problema. 2) Nella psicoterapia, la scoperta, da parte del paziente, di connessioni dinamiche esistenti tra esperienze anteriori e successive, che gli permette di riconoscere la radice dei propri conflitti."

L'insight è un'esperienza – quasi sempre piacevole, a volte esaltante – comune a tutti: capita ogni volta che si stabilisce un collegamento che non c'era prima. Capita a chi risolve un indovinello e a chi capisce come funziona un apriscatole complicato, a chi trova una nuova formula matematica e a chi scrive un verso. Probabilmente l'invenzione dell'insalata di spinaci crudi con le arance e la pancetta fritta (piatto delizioso: provare per credere) è frutto di un insight…

Se l'esperienza dell'insight è magica, non mi risulta però che esistano ricette magiche per procurarla. L'insight è una capacità innata, soggetta al processo di maturazione (un ragazzo può risolvere problemi impossibili per un bambino). E' probabile che venga danneggiata da un contesto pedante, convenzionale e conformista o da un atteggiamento rinunciatario, e che venga favorita dall'attitudine a considerare i problemi con elasticità, da un ambiente stimolante, da un atteggiamento attento ma rilassato e fiducioso.

Alcuni ricercatori hanno studiato i rapporti esistenti tra nevrosi e produzione artistica: i pareri in proposito sono controversi, e per quanto mi riguarda vorrei incoraggiarvi a coltivare i vostri tratti nevrotici promettendovi che si trasformeranno in altrettanti motivi di creatività. Anche perché per scrivere un buon testo pubblicitario non è necessario essere Goethe, Proust o Flaubert, e nemmeno pagare i pedaggi psicologici che si possono tributare solo alla Creatività Artistica, quella con le maiuscole.

* Il testo è tratto dal libro "La parola immaginata" di Anna Maria Testa, Pratiche editrice. L'autrice, esperta pubblicitaria, insegna scienza della comunicazione