Archivio video sulla giornata del V-Day con tutti i video caricati su yuotube dai Meetup amici di Beppe Grillo da tutta l'Italia.
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Edited by manimangiri on Sep 14, 2007 at 6:37 PM
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14.9.07
4.4.07
11.3.07
phcell_feb07 under_Constrution GrounD Zero

three brother or much more..

uovo e carciofo bio


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Location: http://tv50056.mobile.spaces.live.com/
Line Number 59, Column 90:
6.3.07
27.2.07
EQUO E/O ECO

From: valerio pulidori
To: vapxxfreefree@blogger.com
Subject: Fw: Now Playing: India92himalaya
Sent: Tuesday, February 27, 2007 2:31 PM
From: "info equochianti"
To:
Subject: Fw: Now Playing: India92himalaya
Date: Mon, 26 Feb 2007 12:26:10 +0100
Now Playing on Brightcove
----- Original Message -----
From: Brightcove
To: info@equochianti.it
Sent: Monday, February 26, 2007 11:23 AM
Subject: Now Playing: India92himalaya
India92himalaya has premiered on Brightcove.com
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26.2.07
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OPEN MIND great farm
22.2.07
WI - MAX CONDOMINIALE

Con il Wi-Max banda larga per tutti?
Le prime licenze saranno assegnate a fine giugno, a quel punto anche in Italia il Wi-Max diventerà realtà. L’ ha stabilito l’accordo raggiunto fra il Ministero delle Comunicazioni e quello della Difesa che ha liberato le frequenze, indispensabili al servizio, ma finora utilizzate dai militari.
Il Wi-Max (Worldwide Interoperability for Microwave Access) è una tecnologia di rete che in un certo senso rappresenta un completamento del Wi-Fi che noi oggi utilizziamo per connetterci senza fili in casa, in albergo o in luoghi pubblici attrezzati. La differenza consiste nel raggio di azione del segnale: con il Wi-Max si raggiungono distanze molto maggiori, di alcune decine di chilometri. Per questo ci sono grandi attese per l’utilizzo di questa nuovo sistema di trasmissione dati via radio che potrebbe consentire di superare il digital divide che oggi affligge il nostro paese.
In Italia, per quanto riguarda la banda larga, ci sono enormi differenze fra le grandi aree urbane raggiunte dal servizio e quelle periferiche che sono spesso prive di una connessione veloce a Internet. Si calcola che siano circa 10 milioni gli italiani oggi privi di questo accesso alla banda larga, vittime di una moderna ingiustizia sociale.
Riuscirà ilWi-Max a portare via radio il segnale anche nelle zone collinari e montane dove le grandi Compagnie non hanno interesse a tirare cavi? Le possibilità concrete ci sono.
In Rete però associazioni di cittadini e consumatori chiedono che non si ripeta per questa nuova tecnologia quanto già accaduto per l’Umts. Propongono che nell’assegnazione delle licenze non si proceda solo per "aste miliardarie", ma si tenga conto delle esigenze delle comunità locali in modo tale da garantire un servizio dai costi accessibili che favorisca la crescita anche in Italia di una “banda larga equa e solidale”.
by RAINEWS
E-BUY EcO _ EqUo
15.2.07
28.1.07
17.1.07
L'ambasciatore Usa_a Vicenza per esercitare pressioni
"L'ambasciatore Usa Spogli è venuto a Vicenza per esercitare pressioni assolutamente indebite sulle autorità locali, minacciando rappresaglie sul piano occupazionale se non dovesse andare in porto il raddoppio della Ederle. Ciò esula del tutto dalle sue prerogative di diplomatico e per questo ho presentato un'interrogazione al ministro degli esteri". La recente visita a Vicenza di Spogli non è proprio piaciuta al senatore dei "Verdi-Pdci" Mauro Bulgarelli, che censura senza mezzi termini l'operato dell'ambasciatore: "Con quale autorità questo signore si permette di minacciare la perdita del posto di lavoro dei dipendenti italiani della Ederle e paventare il crollo dell'economia locale se non andrà in porto la costruzione della nuova base Usa al Dal Molin? Questo è un vero e proprio ricatto: se lo avesse fatto un nostro diplomatico in visita negli Usa scommetto che sarebbe stato dichiarato 'persona non gradita'. Intendiamoci - continua Bulgarelli - se gliamericani decidessero di traslocare in Germania sarebbe un'ottima cosa: la mega struttura che hanno in mente di costruire servirebbe infatti soltanto a potenziare il loro apparato bellico in prospettiva di nuove guerre. Ciò non toglie, tuttavia, che le pressioni esercitate da Spogli sono inaccettabili perchè è illegittimo interferire con le decisioni che il governo italiano prenderà in merito al Dal Molin ed è scorretto agitare nei confronti della popolazione, che a stragrande maggioranza è contraria alla nuova base, lo spettro occupazionale, come purtroppo gli americani sistematicamente fanno quando si tratta, come a La Maddalena, di chiudere una loro base. Peraltro, se davvero gli americani dovessero andarsene da Vicenza, sono praticabili senz'altro delle misure per il riassorbimento, per esempio nella pubblica amministrazione, di coloro che attualmente prestano servizio presso la Ederle. E per quanto riguarda l'economia della regione - conclude il senatore dei Verdi - Spogli stia tranquillo: il territorio avrebbe tutto da guadagnare, in termini di sicurezza e di sviluppo produttivo, dalla dipartita degli americani."
da www.globalproject.info
da www.globalproject.info
15.1.07
UNIONE EUROPEA NEED BIOCARBURANTI
UE PUNTA SUI BIOCARBURANTI
L'Unione Europea inserisce tra gli assi della politica energetica la diffusione dei carburanti d'origine vegetale allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza energetica del vecchio continente dall'importazione di petrolio, gas e carbone. I trasporti sono responsabili per almeno un terzo del delle emissioni di CO2, il principale gas da cui deriva il fenomeno del riscaldamento globale (effetto serra). Il settore dei trasporti ha anche il primato di dipendenza dalle fonti fossili, il 98% di camion e automobili utilizza carburanti derivati dal petrolio. L'era dell'idrogeno si avvicina a passi di gigante ma è impensabile sperare in un cambiamento radicale dei vecchi propulsori. Per almeno venti anni i trasporti continueranno ad basarsi anche sul motore termico. Partendo da questo presupposto, se è poco probabile cambiare motore a tutte le automobili diventa invece più praticabile affiancare al gasolio e alla benzina anche un carburante d'origine vegetale, meno inquinante e utilizzabile senza costosi accorgimenti tecnici. Le stesse case automobilistiche hanno annunciato di voler adeguare la propria gamma ai nuovi carburanti vegetali. Le tecnologie sono già disponibili e persino già commercializzate dalle stesse case costruttrici nei mercati sudamericani dove il biocarburante è una reale alternativa alla benzina presso tutte le stazioni di servizio da almeno venti anni. L’argomento “biocarburanti” non è nuovo a Bruxelles. Nel 2003 l'Unione Europea fissò gli obiettivi della sua diffusione in una direttiva specifica, in base alla quale i paesi membri avrebbero dovuto adottare il 2% di biocarburanti entro il 2005 e il 5,75% entro il 2010. Pochi paesi hanno però rispettato i propri doveri. Soltanto la Germania e la Svezia hanno centrato l'obiettivo. Al 31/12/2005 il quadro della situazione era il seguente:
3,75% Germania
2,23% Svezia
0,97% Francia
0,93% Austria
0,52% Malta
0,51% Italia
La Commissione Europea ha preso atto del ritardo e si avvia ad imporre un nuovo obiettivo, questa volta fissato al 2020, entro il quale i paesi membri dovranno soddisfare almeno il 10% della domanda di carburante mediante biodiesel o bioetanolo.
14/01/2007
L'Unione Europea inserisce tra gli assi della politica energetica la diffusione dei carburanti d'origine vegetale allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza energetica del vecchio continente dall'importazione di petrolio, gas e carbone. I trasporti sono responsabili per almeno un terzo del delle emissioni di CO2, il principale gas da cui deriva il fenomeno del riscaldamento globale (effetto serra). Il settore dei trasporti ha anche il primato di dipendenza dalle fonti fossili, il 98% di camion e automobili utilizza carburanti derivati dal petrolio. L'era dell'idrogeno si avvicina a passi di gigante ma è impensabile sperare in un cambiamento radicale dei vecchi propulsori. Per almeno venti anni i trasporti continueranno ad basarsi anche sul motore termico. Partendo da questo presupposto, se è poco probabile cambiare motore a tutte le automobili diventa invece più praticabile affiancare al gasolio e alla benzina anche un carburante d'origine vegetale, meno inquinante e utilizzabile senza costosi accorgimenti tecnici. Le stesse case automobilistiche hanno annunciato di voler adeguare la propria gamma ai nuovi carburanti vegetali. Le tecnologie sono già disponibili e persino già commercializzate dalle stesse case costruttrici nei mercati sudamericani dove il biocarburante è una reale alternativa alla benzina presso tutte le stazioni di servizio da almeno venti anni. L’argomento “biocarburanti” non è nuovo a Bruxelles. Nel 2003 l'Unione Europea fissò gli obiettivi della sua diffusione in una direttiva specifica, in base alla quale i paesi membri avrebbero dovuto adottare il 2% di biocarburanti entro il 2005 e il 5,75% entro il 2010. Pochi paesi hanno però rispettato i propri doveri. Soltanto la Germania e la Svezia hanno centrato l'obiettivo. Al 31/12/2005 il quadro della situazione era il seguente:
3,75% Germania
2,23% Svezia
0,97% Francia
0,93% Austria
0,52% Malta
0,51% Italia
La Commissione Europea ha preso atto del ritardo e si avvia ad imporre un nuovo obiettivo, questa volta fissato al 2020, entro il quale i paesi membri dovranno soddisfare almeno il 10% della domanda di carburante mediante biodiesel o bioetanolo.
14/01/2007
13.1.07
Comitati della Piana di Firenze Prato e Pistoia
Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze Prato e Pistoia
Il coordinamento dei Comitati della Piana Firenze, Prato, Pistoia raggruppa al suo interno comitati e associazioni che da anni si oppongono alla costruzione di nuovi impianti di incenerimento, impegnandosi nella diffusione di informazioni sulla loro nocività e sulle reali e attuabili alternative ad una pratica di smaltimento dei rifiuti ormai considerata da molti, in Italia e all'estero, vecchia e dannosa.
I comitati hanno organizzato incontri informativi dove medici e tecnici hanno spiegato perchè dell'incenerimento si può e si deve fare a meno e molte manifestazioni che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone.
Inoltre numerose proposte per una gestione più equa e responsabile dei rifiuti sono state inoltrate agli amministratori dei vari Comuni e Provincie, nonchè della Regione.
Continuiamo fiduciosi la nostra lotta necessaria per la tutela della salute e dell'ambiente, beni comuni. NON bruciamoci il futuro.
Visita il sito: www.noinceneritori.org
Il coordinamento dei Comitati della Piana Firenze, Prato, Pistoia raggruppa al suo interno comitati e associazioni che da anni si oppongono alla costruzione di nuovi impianti di incenerimento, impegnandosi nella diffusione di informazioni sulla loro nocività e sulle reali e attuabili alternative ad una pratica di smaltimento dei rifiuti ormai considerata da molti, in Italia e all'estero, vecchia e dannosa.
I comitati hanno organizzato incontri informativi dove medici e tecnici hanno spiegato perchè dell'incenerimento si può e si deve fare a meno e molte manifestazioni che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone.
Inoltre numerose proposte per una gestione più equa e responsabile dei rifiuti sono state inoltrate agli amministratori dei vari Comuni e Provincie, nonchè della Regione.
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29.12.06
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