22.2.07

Ogni casa una Minicentrale Solare


Ogni casa una minicentrale
premi a chi usa pannelli solari


Ecco il decreto del governo per favorire il fotovoltaico
Anche ospedali e scuole potranno vendere l'energia in rete
Ogni casa una minicentrale premi a chi usa pannelli solari

Pannelli solari
ROMA - La trafila è semplice. Si va in banca per prendere 7 mila euro a tasso agevolato, il 2 per cento. Con questi soldi si comprano 7-8 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, quanto basta per ottenere un chilowattora di potenza. Si mette l'impianto in giardino, o sul tetto, o sul terrazzo. Lo si collega al contatore elettronico, già arrivato in molte case, per vendere all'Enel o alle ex municipalizzate l'energia prodotta. E si aspetta. Ogni giorno che passa porta un credito virtuale che alla fine dell'anno si trasforma in vantaggio materiale: circa 500 euro di incasso che permettono di ammortizzare la spesa d'installazione in 15 anni, ottenendo due vantaggi accessori. Il primo è che la mini centrale fotovoltaica dura 25 anni e gli ultimi 10 garantiscono il guadagno. Il secondo è la soddisfazione di utilizzare energia pulita, che non minaccia la stabilità del clima.

E' questo il senso del nuovo "conto energia".
"Il precedente conto energia era stato un disastro perché si erano privilegiati gli impianti di taglia più alta innescando fenomeni speculativi", spiega Fabrizio Fabbri, capo della segreteria tecnica del ministero dell'Ambiente. "Di 500 megawatt concessi ne sono stati effettivamente realizzati solo 6. Questa volta abbiamo adottato il modello tedesco: niente tetti massimi per gli incentivi, chi vorrà diventare un mini produttore di energia fotovoltaica potrà farlo. E i piccoli verranno premiati più dei grandi".

Scegliendo un impianto di potenza compresa tra 1 e 3 chilowatt si otterrà infatti un bonus pari a 40 centesimi per ogni chilowattora prodotto se i pannelli sono collocati in piano (in giardino, in terrazzo), 44 centesimi se poggiano su un tetto inclinato, 49 se diventano parte integrante del tetto. Fra i 3 e i 20 chilowatt di potenza le tariffe sono rispettivamente 38, 42 e 46 centesimi, sopra i 20 chilowatt 36, 40 e 44 centesimi.

In sostanza l'energia fornita da un singolo utente, o da un condominio, viene immessa in rete e venduta a una quotazione calibrata in modo da sostenere lo sviluppo del settore. Oltre a incassare il prezzo maggiorato, si ottiene poi una seconda agevolazione: per ogni chilowattora fotovoltaico prodotto si può usare gratuitamente un chilowattora ottenuto con sistemi convenzionali; e il consumo extra viene pagato a tariffa standard, 9 centesimi a chilowattora.

L'unico limite economico di questo sistema è che l'obiettivo massimo è il pareggio: bolletta zero. Se si vogliono mettere i pannelli fotovoltaici nella casa al mare, dove magari si finisce per produrre più di quello che si utilizza, è possibile però firmare un altro contratto che prevede la vendita di tutta l'energia prodotta (in questo caso è possibile ottenere un attivo) e il pagamento a parte dell'energia consumata.

Ancora più conveniente (più 5 per cento) la tariffa per chi produce l'energia che consuma, per chi toglie le coperture in eternit, per scuole e ospedali. Una possibilità subito rilanciata dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni: "Se in cinque anni solo su un quarto degli edifici scolastici italiani venisse realizzato un impianto di produzione di energia elettrica con un sistema fotovoltaico di piccole dimensioni (50 kwh, ndr), la totalità degli impianti produrrebbe l'energia di una grande centrale elettrica a gas o a carbone impedendo l'emissione di 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera".
by ANTONIO CIANCIULLO
(16 febbraio 2007)


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